Casale Monferrato

6 aprile: è la data fissata dal gup Cristina Palmesino di Torino per l’udienza preliminare del processo Eternit.

Sono 2889 le parti lese tra morti e ammalati per l’Eternit Italia, di cui il procuratore Raffaele Guariniello ha raccolto documentazione nelle città di Casale, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli; 2000 circa le vittime solo a Casale, di cui circa 1500 i morti e 270 cittadini che mai hanno lavorato direttamente l’amianto.

Per dare la più larga informazione sulla data dell’udienza preliminare (in modo che le parti lese abbiano la possibilità di costituirsi parte civile), l’elenco delle persone
offese verrà pubblicato sui quotidiani «La Stampa» e «la Repubblica», in
estratto sulla Gazzetta ufficiale; poi sui siti della Regione, del Comune di
Torino, dell’Agenzia della Campania per il lavoro, della Regione Emilia Romagna
e sui siti dei Comuni interessati.

«Siamo come Davide e Golia: noi, le vittime dell’amianto, siamo Davide, e i proprietari della multinazionale Eternit come Golia – commenta Luisa Minazzi, direttrice didattica casalese malata di mesotelioma – ma Davide saprà fare la sua parte. Il 6 aprile potrebbe rappresentare l’inizio di un percorso per mettere in luce le responsabilità contro i due magnati dell’amianto»: il barone belga Louis Marie Ghislain de Cartier de Marchienne, 88 anni, e Stephan Schmidheiny, 62 anni.

Le accuse mosse dai pm sono disastro doloso e inosservanza delle misure
di sicurezza sui luoghi di lavoro. Dopo l’udienza preliminare (che non si
esaurirà in una sola seduta), il gup potrebbe deciderne il rinvio a giudizio
fissando la data del processo pubblico.

E «Davide» si prepara: una ventina saranno i legali deputati a far conoscere le ragioni delle vittime, quelli dei sindacati Cgil-Cisl-Uil (12), della Regione (2), del
Comune(1) e della Provincia di Torino(1), costituitisi parte civile, più diversi tecnici con competenze specifiche di diritto internazionale e societario, oltre ad avvocati francesi, belgi, svizzeri, tedeschi e olandesi «perché – commentano Bruno Pesce del Comitato Vertenza amianto e Nicola Pondrano della Cgil – abbiamo costituito una ‘’multinazionale delle vittime’’ e tutta l’Europa spera nell’avvio del processo. Sono certo che le istituzioni sapranno fare la loro parte con rappresentanze cospicue in tribunale».

«E’ un momento in cui dobbiamo essere uniti – dice Romana Blasotti Pavesi, presidente dell’Associazione familiari vittime amianto -: le divisioni tra chi è più bravo nella ricerca lasciamole da parte. Chi ha avuto vittime in famiglia chiede giustizia e questa potrebbe essere la volta buona». Tesi condivisa dal sindaco Paolo Mascarino: “Lo si deve a quelle 35/40 vittime che ogni anno nella nostra città si aggiungono alle croci degli anni .”

Franca Nebbia

La Stampa


Tags: ,

Lascia un commento

Puoi usare questi tags per formattare il tuo commmento: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>