“Sono molto soddisfatta perché vicende come queste restituiscono un senso alla politica. ..”
Sono le prime parole dette dall’assessore all’Ambiente del Comune di Bari Maria Maugeri,nel presentare l’imminente bando di gara per la bonifica definitiva del SIN (Sito Interesse Nazionale) della Fibronit di Bari. Ne ha ben ragione ,a definirsi soddisfatta l’assessore,la “questione Fibronit” si trascina dal 1995 quando dei giovani laureandi in Geologia appartenenti all’associazione Anarres portarono all’attenzione dell’opinione pubblica,con articoli di stampa,lo stato di degrado in cui versava lo stabilimento di Via Caldarola,che presentandosi come una discarica a cielo aperto ,metteva a rischio la salute dei cittadini. Qui vi sono le date temporali che hanno caratterizzato la vicenda Fibronit, ma le tappe principali che hanno portato alla decisione finale della costruzione di un parco, se mette in evidenza le lotte che cittadini ed associazioni hanno fatto per raggiungere tale risultato,non rendono completamente l’idea delle sofferenze e dolore che gli effetti patologici dell’amianto hanno arrecato e purtroppo produrranno ancora. In questa pagina, aiutandoci con i resoconti dei giornali dell’epoca, metteremo in evidenza di come sia stato difficile sensibilizzare l’opinione pubblica e come solo la consapevolezza e la percezione del rischio dei cittadini,riunitisi nel Comitato Cittadino Fibronit , possano modificare il corso degli eventi e lottare affinché il diritto alla Salute si confermi bene non negoziabile,anche nei confronti di amministrazioni pubbliche che l’hanno posposto nel corso del tempo al lavoro o al profitto.