Il Sindaco della città di Bari Antonio Decaro , all’apertura del cantiere per la messa in sicurezza definitiva del sito Fibronit da parte dell’associazione d’imprese facente capo alla Ditta Teorema, su sollecitazione del Comitato Cittadino con un gesto altamente simbolico inginocchiandosi ,a nome della Città, ha osservato un minuto di raccoglimento in memoria di tutte le vittime che l’amianto ha procurato fra i cittadini baresi.
In quel raccoglimento, inevitabile è il ricordare ed associare quel sito ad una sorta di sacrario ambientale.
Lo stesso Sito d’Interesse Nazionale che va a bonificarsi diventerà un parco che si chiamerà della “Rinascita” per contrapporlo alle tante vittime che gli effetti patologici dell’amianto hanno provocato tra operai e cittadini residenti in prossimità del sito.
Se la bonifica definitiva mette la parola fine ad eventuali future esposizioni ,a nostro parere occorre dare la priorità ai vivi cioè a coloro i quali sono stati esposti sia per motivi professionali o ambientali poiché la latenza della malattia può raggiungere anche 50 anni.
E’ sempre doloroso dare i numeri della tragedia, poiché dietro i numeri vi sono le sofferenze ed i progetti di vita delle famiglie coinvolte, si può dire però che assistiamo ad incrementi significativi di persone a cui viene diagnosticato un mesotelioma, il tumore specifico dell’amianto.
La bonifica della Fibronit è solo la risoluzione di una parte del problema amianto ,il nostro territorio è pieno di amianto per l’utilizzo che se ne è fatto fino al 1992 anno in cui non è stato più prodotto e lavorato e le istituzioni devono farsi carico finanziando lo smaltimento ed attuando il piano regionale amianto.
Il versante della sorveglianza sanitaria e del percorso terapeutico è quello prioritario la mano del legislatore ,in primis regionale, può incidere sulla lotta al mesotelioma implementando la sorveglianza sanitaria e favorendo la possibilità di poter adire a cure anche sperimentali, istituendo un centro di riferimento per la diagnosi ,la prevenzione e la cura ed evitare la mobilità sanitaria passiva di tanti pugliesi costretti a trovare cure al di fuori della nostra regione.
Bari è una delle Città più colpite dal Mesotelioma Pleurico chi si trova a fare i conti con l’incubo del mesotelioma ha diritto ad accedere alle terapie più avanzate e si attende dalla ricerca scientifica e dai medici in corsia la massima cooperazione possibile e dalle Istituzioni il sostegno alla ricerca sperimentale ed ai nuovi metodi per la diagnosi precoce .
In questo senso il modo migliore per ricordare i morti è quello di pensare ai vivi onde evitare che rientrino nelle fredde statistiche tenute del Centro Operativo Regionale del Registro Nazionale Mesotelioma, di più lo stesso dovrebbe essere implementato ed aiutato ad espletare la prevenzione che norme nazionali gli affidano ma che vengono disattese per mancanza di direttive regionali.
La Regione con il Presidente Michele Emiliano , anche nella veste di Assessore alla Salute, deve imprimere una svolta ad un atteggiamento molto spesso rinunciatario per poter dare una ragionevole speranza a chi si è ammalato e a coloro i quali ,purtroppo, lo saranno.
Lillo Mendola
Ringraziamo La Gazzetta del Mezzogiorno per lo spazio datoci il giorno 26/10/2016